Nino D’Angelo – Volkshaus Zurigo
Nino D’Angelo in concerto al Volkshaus di Zurigo.
Intervista di Gloria Bressan per Tuttoitalia.ch del 30.01.2018, foto di Gloria Bressan del concerto al Volkshaus del 10 febbraio 2018
Evento organizzato da : Dema Agency
Nino D’Angelo: “Ho Napoli nelle vene e Napoli ha nelle vene me”
Tre serate a Zurigo, di cui due già sold out da mesi, confermano il successo che l’artista partenopeo continua ad avere tra gli espatriati con un riscontro del pubblico che pochi cantanti italiani possono vantare.
La sua è una carriera seguita con rispetto sia dai suoi concittadini, che lo hanno eletto come portavoce della musica napoletana, sia dagli amanti di quel genere melodico che lo ha reso famoso. Prima dei suoi tre concerti al Volkshaus lo raggiungiamo telefonicamente, presso il prestigioso teatro Trianon di Napoli, di cui è direttore artistico, per commentare la grande popolarità di questo tour:
Nino, pur sapendo di essere un’icona della canzone napoletana ti aspettavi tutto questo consenso a Zurigo?
Sono felicissimo! Mi rendo conto di essere molto amato all’estero e so che, grazie anche a un’evoluzione etnica di alcuni brani, sarà presente un pubblico non strettamente di italiani ma anche di stranieri. Il mio è un ritorno al Volkshaus, un teatro in cui debuttai 35 anni fa, quindi è un motivo di immenso orgoglio sapere che dopo tutto questo tempo i miei fans saranno ancora più numerosi.
Gli espatriati verranno ad ascoltare quello che è considerato un simbolo della città partenopea…
Il ruolo che ha la mia faccia conosciuta lo intuisco ogni giorno. Quando, per i miei 60 anni, mi sono regalato il concerto al San Paolo, il calore, soprattutto dei giovani, è stato la celebrazione di un trionfo che mi ha riempito il cuore. Sai, il mio è un rapporto d’amore: Napoli ha nelle vene me e io ho nelle vene Napoli.
Anche la tua storia personale ha contribuito a creare l’immagine di una persona da stimare e in cui immedesimarsi?
La mia storia è quella di uno che ce l’ha fatta nonostante sia cresciuto in un quartiere disagiato, è una storia di forza di volontà ma anche di speranza. Io sono uscito dall’anonimato grazie al mio talento ma soprattutto grazie ai napoletani. Loro mi hanno dato la forza per farcela rimanendo me stesso, senza rinnegare mai le caratteristiche proprio del mio sangue partenopeo per cui la gente ha iniziato ad amarmi. Non è stato facile affrontare le difficoltà, il razzismo e i pregiudizi ma li ho superati con la dignità e le capacità che mi contraddistinguono.
Rimani un simbolo positivo nonostante il trend del momento sia quello di mostrare una città con degli eroi negativi che, al contrario della tua esperienza, lasciano poco spazio al riscatto personale…
Certo, è un luogo comune che non voglio assecondare, non per negare l’evidenza, perché Napoli oggettivamente, non è solo Gomorra. I problemi della città sono innegabili ma perché non si esalta l’altissimo livello culturale e il valore delle bellezze artistiche? Napoli è bella da togliere il respiro! Mi domando: come mai non fanno una serie più romantica in una location come Capri?
Ritornando alla tua musica, non è scontato che le canzoni più famose siano sempre amate da chi le ha scritte. Qual è il rapporto con la canzone che ti ha cambiato la vita?
Ho un grande rispetto per ‘Nu jeans e ‘na maglietta e la canto sempre volentieri perché non posso rinunciare a proporre una canzone cosi’ bella. Anzi, ringrazio sempre l’ispirazione che ebbi quella mattina in cui l’ho scritta. Devi sapere che tengo molto anche alle canzoni meno famose, infatti una parte del mio ultimo album Nino D’Angelo 6.0 è dedicata ai pezzi che sono piaciuti meno al pubblico e l’ho chiamato I miei più grandi insuccessi. Li ripropongo perché fanno parte di me a prescindere.
Cosa ne pensi della contaminazione di generi musicali diversi?
Per lo spettacolo al San Paolo sono venuti ad omaggiarmi rapper come Rocco Hunt e Clementino e, anche se per me la musica è melodia, ammetto che sperimentare qualcosa di nuovo sia intrigante. Mi farebbe piacere sentire cantare le mie canzoni dai giovani anche usando stili diversi.
Parlando con Nino D’Angelo si percepisce la sensazione, in questo tour in cui gli spettacoli sono sold out, che ricominci la sua carriera da capo con l’entusiasmo travolgente degli inizi. E dopo 45 anni di attività, per lui è una soddisfazione poter raccogliere con serenità il frutto del suo successo e condividerlo col suo pubblico.
Info e Prevendita
Venerdì 9 febbraio, ore 20.30 – Palazzo dei Congressi, Lugano
Sabato 10 febbraio, ore 20.30 – Volkhaus, Zurigo (Sold Out)
Domenica 11 febbraio, ore 18.00 – Volkhaus, Zurigo (Sold Out)
Lunedì 12 febbraio, ore 21.00 – Volkhaus, Zurigo